Limiti di classe
 

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Limiti di classe

Attraverso un programma comune di azione, noto come Common Implementation Strategy (CIS), i vari Enti coinvolti e gli Stati Membri stanno collaborando alla messa in pratica degli obiettivi delineati nella Direttiva Quadro. In particolare, la conclusione del primo esercizio di intercalibrazione per la WFD, ha portato ad una comune definizione di stato ecologico e alla pubblicazione dei limiti di classe per i diversi Stati Membri.

 Il metodo ufficiale attraverso il quale l’Italia ha operato l’intercalibrazione e che consente perciò attualmente di derivare valori “ufficiali” di classificazione dello stato ecologico è lo STAR_ICMi (STAR Intercalibration Common Metric index). L’approccio applicato in Italia per derivare i limiti di classe trae spunto dalla guidance REFCOND, nella quale è riportato un esempio di come derivare le classi ecologiche a partire dalla definizione delle condizioni di riferimento. In Figura si riporta una rappresentazione grafica della procedura, che prevede:

  • raccolta di campioni da siti di riferimento;
  • calcolo del valore mediano di STAR_ICMi, che verrà successivamente utilizzato per il calcolo dei valori di rapporto di qualità ecologica (RQE);
  • calcolo del 25%ile di STAR_ICMi, che viene posto uguale al limite Elevato-Buono.

 In altre parole, la procedura utilizzata  per derivare i limiti di classe prevede che, una volta calcolati i valori di STAR_ICMi per i campioni raccolti da siti di riferimento, si fissi il valore pari al 25° percentile dei valori ottenuti per tali campioni quale limite di classe tra lo “stato elevato” e lo “stato buono” (limite H/G). I limiti per le classi successive vengono stabiliti ripartendo il rimanente intervallo di valori di STAR_ICMi (fino a 0) in quattro parti uguali. Il limite di classe tra “stato buono” e “stato moderato” (i.e. G/M) risulterà quindi uguale al valore del limite H/G moltiplicato per 0.75.

 BoundariesSettingRM1_ICWFD

La procedura descritta, per quanto riguarda l’Italia, è stata applicata per proporre i limiti di classe per i macrotipi fluviali previsti dal processo di intercalibrazione nei GIG Alpino, Centrale e Mediterraneo.

Viene riportata una breve descrizione dei diversi macrotipi fluviali individuati per l'esercizio di intercalibrazione per la WFD.

  TipiFluvialiICWFD_Italia

Per quanto riguarda i grandi fiumi in area mediterranea (R-M3), i limiti di classe sono stati mutuati dai tipi R-M2 e R-M4; essi non sono ancora stati oggetto di intercalibrazione a livello europeo e potrebbero, perciò, richiedere degli adeguamenti.

 

I limiti di classe riportati sono stati adottati per tutti i tipi fluviali considerati nel sistema MacrOper. La corrispondenza di dettaglio tra il tipo nazionale ed il macrotipo dell’intercalibrazione è riportata nel DM 260/2010.

 

I tipi fluviali presenti sul territorio italiano sono ricondotti ai diversi macrotipi definiti durante il processo di intercalibrazione europeo secondo le seguenti indicazioni:

GIG Alpino

  • HER 1, 2, 3, 4 (Alpi), tutti i tipi nazionali: R-A1 o R-A2 in funzione della geologia del bacino;

GIG Centrale/Baltico

  • HER 1, 2, 3, 4, 5, 7, in aree collinari o di pianura e HER 6 (Pianura Padana a Nord del fiume Po), tutti i tipi nazionali: R-C;

GIG Mediterraneo

  • HER 8-21 (Mediterraneo) e HER 6 (Pianura Padana a Sud del fiume Po), fiumi perenni: R-M1 - R-M4 (in accordo con Tabella 2 e successivi approfondimenti);
  • HER 8-21 (Mediterraneo) e HER 6 (Pianura Padana a Sud del fiume Po), fiumi temporanei: R-M5.