Obiettivi del progetto
 

INHABIT project

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Obiettivi del progetto

Il progetto ha lo scopo di integrare le informazioni sulle caratteristiche idromorfologiche locali in misure pratiche volte al miglioramento dei Piani di Gestione dei Bacini Idrografici ai sensi della WFD (RBMP/PdG) e dell’attendibilità della valutazione dello stato ecologico in Sud Europa. Il focus è diretto all’analisi di fiumi e laghi selezionati all’interno di due aree italiane, che coprano un ampio range di caratteristiche ambientali e di tipi di corpo idrico. I risultati del progetto potranno servire come base per l’implementazione dei Piani di Gestione dei Bacini Idrografici su vasta scala in Italia e, possibilmente, in Europa. Il progetto presenta carattere sia dimostrativo che innovativo, in quanto prevede la divulgazione di approcci e metodi recentemente aggiornati e non ancora di uso comune in Italia, e la messa in pratica di nuovi concetti, derivanti da recente attività di ricerca. Più in dettaglio, gli obiettivi del progetto sono: 

  • esaminare e operare suggerimenti per migliorare Piani di Gestione riguardanti corpi idrici rappresentativi di una parte rilevante di corsi d’acqua e laghi italiani, attraverso l’introduzione di misure innovative che tengano in considerazione informazioni relative all’idromorfologia e all’habitat;
  • quantificare secondo procedure standard e in condizioni indisturbate la variabilità naturale di alcuni parametri idromorfologici, di habitat e chimico-fisici, noti per essere in grado di influenzare fortemente le comunità biologiche, ossia gli Elementi di Qualità Biologica (EQB) sensu WFD. In seguito a ciò, saranno definite le corrispondenti risposte biologiche, per alcuni EQB selezionati;
  • quantificare i parametri che possono influenzare in modo rilevante la classificazione dello stato ecologico, anche in siti degradati; i siti saranno selezionati secondo quanto presente nei rispettivi Piani di Gestione;
  • mettere in pratica i più recenti approcci e metodi per la raccolta di dati conformi alla WFD, per la classificazione dello stato ecologico e per l’implementazione dei Piani di Gestione nei siti/bacini di studio e trasferirne i risultati, su più vasta scala, alle Autorità locali;
  • in particolare, i seguenti aspetti saranno considerati per contribuire ai futuri Piani di Gestione: a) influenza delle caratteristiche di habitat legate alla portata sulla valutazione dello stato ecologico dei fiumi; b) influenza delle variazioni di livello e delle zone artificiali della riva e della costa sulla valutazione dello stato ecologico dei laghi; c) interazione tra caratteristiche idromorfologiche e di habitat e concentrazione di nutrienti (e, ad esempio, rimozione) come strumento conoscitivo per migliorare la qualità dell’acqua nei fiumi; d) trasporto su larga scala, trans-bacino, dei nutrienti e possibili conseguenze per l’implementazione dei Piani di Gestione e dei programmi di misure;
  • valutare se e come gli aspetti sopra elencati possano influenzare l’attribuzione dello stato ecologico e la relativa incertezza, in funzione della variabilità naturale, di errori di misurazione, di  punti deboli nell’approccio metodologico, e, in particolare, di aspetti idromorfologici e di habitat;
  • infine, le informazioni sopra menzionate saranno direttamente riferite ai Piani di Gestione esistenti, per i quali saranno proposti aggiornamenti in modo da poter includere misure integrative riguardanti esplicitamente le condizioni idromorfologiche e di habitat, così che lo stato ecologico buono possa essere raggiunto con costi minori o più rapidamente.

INHABIT, attraverso un nuovo approccio basato su informazioni idromorfologiche locali e di habitat, contribuirà a ridurre problemi rilevanti nel settore dell’implementazione della WFD e della classificazione dello stato ecologico, quali: i) incertezza nella classificazione biologica, causata dalla variabilità dell’habitat; ii) forte ritardo nell’implementazione della WFD in larga parte del Sud Europa, dovuto soprattutto alle forti differenze esistenti tra le caratteristiche ambientali di aree anche adiacenti; iii) il rischio di fallire il raggiungimento dello stato ecologico buono entro il 2015.
In termini più generali, il progetto porterà anche a una miglior comprensione di quanto i fattori ambientali più rilevanti possano influenzare la determinazione dello stato ecologico e la messa a punto di misure integrative concettualmente nuove e ed essi correlate. Protocolli standard di campo per derivare le informazioni idromorfologiche e di habitat saranno applicati nel progetto lungo un ampio gradiente ambientale e climatico i.e. dalle Alpi alla Sardegna. Allo stesso modo, i tipi di corpo idrico considerati comprenderanno fiumi perenni e temporanei, laghi naturali e artificiali. Ciò consentirà di supportare in modo ampio i PdG d’interesse, includendo un elevato spettro di ambienti dulcacquicoli peculiari.