Fiumi – Classificazione dei tratti fluviali nelle aree studiate
 

INHABIT project

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Home Temi e risultati Classificazione e incertezza (D1) Classificazione tratti fluviali

Fiumi – Classificazione dei tratti fluviali nelle aree studiate

Per quanto riguarda i fiumi, il Deliverable D1d1 è dedicato alla presentazione dei risultati della classificazione ottenibili attraverso l’utilizzo dei metodi più aggiornati che riguardano diversi aspetti dell’ecosistema, i.e. biologico, di habitat e chimico-fisico. Un importante aspetto di tale attività è la simultanea applicazione di metodi, di recente emanazione nella normativa nazionale, dedicati alla valutazione di qualità dal punto di vista di molteplici aspetti. Si ricorda tuttavia come che non sia tra gli scopi del progetto INHABIT quello di fornire una classificazione ufficiale dei corpi idrici, mentre si intende evidenziare aspetti problematici legati alla definizione della qualità ecologica attraverso l’esame dei risultati della classificazione. Sono considerati in questa attività l’intero set di tratti fluviali investigati nel corso del progetto INHABIT, più un set di tratti investigati, sempre nella regione Sardegna, dal CNR-IRSA nel corso del progetto MICARI (2002-2004). Questo dataset addizionale ha consentito di ampliare l’esercizio di dimostrazione ad una realtà più complessa, caratterizzata da un numero relativamente elevato di stazioni distribuite in pochi corpi idrici e campionate in diverse stagioni.

Sardegna – Macroinvertebrati
Sardegna – Habitat e Chimico-fisica
Sardegna – Macroinvertebrati
Sardegna – Macroinvertebrati
Sardegna – MacroinvertebratiSardegna – Habitat e Chimico-fisicaPiemonte – Macroinvertebrati
Piemonte – Habitat e Chimico-fisica
  • Una prima problematica evidenziata con i risultati della classificazione per i corpi idrici studiati in Sardegna riguarda la difficoltà di attribuzione ad una determinata categoria di persistenza di acqua in alveo, con alcune discordanze riscontrate tra le indicazioni presenti nella tipizzazione regionale e le osservazioni di campo. Tale complessa situazione presenta potenziali ricadute sui risultati della classificazione, dal momento che si ritiene possibile, in taluni casi, l’ottenimento di valori di classificazione più conformi con le condizioni ambientali osservate attribuendo il tratto/corpo idrico ad un tipo fluviale differente in termini di persistenza dell’acqua.
  • I risultati della classificazione hanno inoltre confermato alcune prerogative del piano sperimentale messo a punto per il progetto, relative alla selezione di tratti fluviali non interessati da rilevanti impatti dal punto di vista chimico-fisico, ma che presentassero alterazioni a carico delle caratteristiche morfologiche e di habitat a diverso livello di intensità. La sintesi degli indici di qualità dell’habitat (i.e. indice IQH) presenta in genere una buona concordanza con la classificazione biologica, a patto che si verifichino condizioni di assenza di inquinamento dell’acqua, come osservato e.g. nei dati della HER6 del Piemonte.
  • Per quanto riguarda la classificazione biologica si osservano per le stazioni INHABIT condizioni di qualità da elevate a moderate nei corpi idrici in Sardegna, elevate o - in pochi casi - buone per la HER1 del Piemonte e comprendenti tutte le classi nella HER6 del Piemonte. Considerando le classificazioni effettuate separatamente per i campioni raccolti in due mesohabitat (Riffle e Pool, ove presenti), queste mostrano elevate percentuali di concordanza. Le eccezioni osservate sembrano suggerire, in particolare per il confronto tra le aree pool e riffle campionate in Sardegna, una diversa sensibilità dei due mesohabitat al tipo di alterazione, soprattutto per quanto riguarda i diversi aspetti di qualità dell’habitat (morfologia, habitat acquatici e uso del territorio).

Esempio di classificazione del corpo idrico mediante diverse opzioni di combinazione dell’informazione

Il Deliverable D1d1 presenta nel paragrafo 3.4 un esempio di possibili combinazioni dell’informazione raccolta nei vari tratti fluviali afferenti ad un dato corpo idrico e di come tali diverse alternative possano condurre a valutazioni della qualità anche sensibilmente diverse tra loro, con potenziali effetti sulle valutazioni complessive dello stato ecologico. L’esempio è relativo ai corsi d’acqua ricompresi nel bacino del Mulargia (Sardegna). L’esempio considera le seguenti opzioni: i) inclusione o esclusione nel monitoraggio di corsi d’acqua di dimensioni piccole o molto piccole e ii) considerazione di uno più stazioni fluviali all’interno del corpo idrico. Qualora più stazioni siano considerate, classificazione del corpo idrico mediante media ponderata tra i valori degli indici ottenuti per le diverse stazioni/tratti fluviali.
La variabilità della classificazione riscontrata tra diverse stazioni all’interno del medesimo corpo idrico suggerisce alcune considerazioni sulla scelta del numero dei stazioni di prelievo e il loro posizionamento nel corpo idrico. Qualora tale variabilità risultasse legata ad un’effettiva variazione del livello delle pressioni rilevabili nel bacino, potrebbe essere opportuno, soprattutto nel caso di monitoraggio di sorveglianza, considerare il monitoraggio di tratti diversi all’interno del corpo idrico o il posizionamento di un'unica stazione in tratti differenti nel tempo, e.g. in occasione dei diversi cicli di monitoraggio o stagioni di campionamento.