Azioni dimostrative sulla classificazione ecologica e sull’incertezza (D1)
 

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Azioni dimostrative sulla classificazione ecologica e sull’incertezza (D1)

Descrizione
Come richiesto dalla WFD lo stato dei corpi idrici era da classificare in tempo per permettere una presentazione dei risultati dei programmi di monitoraggio in forma di mappa, per lo stato delle acque superficiali nei PdG. Nei PdG deve essere anche fornita una stima del livello di confidenza e precisione dei risultati forniti dai programmi di monitoraggio. Comunque, gli elementi di qualità biologica sono influenzati dalla variabilità temporale relativa ai fattori climatici e meteorologici che, a turno, determinano le condizioni idromorfologiche locali e di conseguenza la distribuzione spaziale degli habitat. Inoltre, gli elementi biologici subiscono i caratteristici cicli delle popolazioni naturali, per cui si aggiunge  un grado di variabilità abbastanza elevato tra gli anni o le stagioni. In particolare, la non prevedibilità interannuale e stagionale è un fattore ecologico chiave nell’ecosistema mediterraneo, dal momento che è la disponibilità (e di conseguenza la qualità) stessa dell’acqua che subisce una forte variabilità. Effetti sulle condizioni degli habitat simili a quelli connessi alla variabilità naturale dei flussi, possono essere dovuti all’uso e alla gestione delle acque, determinando alla fine una variazione potenzialmente forte sulle condizioni idromorfologiche di laghi e fiumi. La variabilità naturale e/o indotta dall’uomo può quindi affliggere congiuntamente sia i siti in condizioni di riferimento, sia quelli degradati, che necessitano di essere classificati, al punto che l’effetto di tale variabilità sulla classificazione di un corpo idrico può risultare difficile da prevedere. La necessità di una stima dell’incertezza legata al monitoraggio e alla conseguente classificazione dello stato ecologico non è solo una richiesta legale della WFD, ma anche un importante fattore da considerare per pianificare il numero dei siti da campionare, la frequenza del monitoraggio e soprattutto il numero di campioni da raccogliere. Inoltre quest’aspetto è cruciale per dare priorità alle azioni di recupero, cioè ai programmi di misure, all’interno dei PdG.
In questo gruppo di azioni, per prima cosa applicheremo alle aree di studio i metodi disponibili più aggiornati per la classificazione degli ecosistemi acquatici italiani. Successivamente, definiremo un set comune di metriche statistiche chiave basate sia sulla letteratura scientifica sia sul testo della WFD e delle linee guida scritte in proposito, mettendo a confronto i risultati di differenti tecniche per la stima dell’incertezza e valutando l’influenza dell’incertezza sui PdG e sui Programmi di Misure. Se saranno resi disponibili i dati dalle Autorità competenti, si tenterà una classificazione di tutti i siti, ad esempio di tutti i corpi idrici presenti nell’area di studio, secondo i più aggiornati strumenti di classificazione. Questo potrebbe includere i corpi idrici non direttamente investigati su campo durante il progetto.

Metodi utilizzati
I dati raccolti durante le azioni del gruppo I1 verranno usati per classificare i siti nei bacini di studio per quanto riguarda la classificazione biologica. Le linee guida italiane per la classificazione idromorfologica saranno utilizzate insieme alle indicazioni dello standard CEN.
Queste linee guida, in aggiunta agli aspetti relativi agli habitat, ben coperti dal metodo CARAVAGGIO, indicano – per tipi fluviali selezionati – approcci geomorfologici per la valutazione dei processi in atto nei fiumi. Se rilevanti, tali approcci, che possibilmente includano analisi su larga scala, saranno adottati nell’area di studio. Quando la disponibilità di dati dai programmi standard di monitoraggio lo renderà possibile, sarà effettuata una valutazione completa dello stato ecologico, come ad esempio considerando tutti gli EQB, la classificazione chimica e gli aspetti idromorfologici. Gli strumenti di classificazione saranno quelli più recentemente definiti per l’implementazione della WFD, in accordo alle linee guida e ai protocolli italiani ed europei, come definito dai recenti progetti europei co-finanziati e in seguito perfezionati a livello nazionale. Inoltre, le analisi per i laghi saranno basate sui dati derivati dal programma intensivo di monitoraggio di alcuni siti chiave con un’alta risoluzione spaziale e temporale e per entrambi, fiumi e laghi, ci si baserà sulla raccolta di dati esistenti dal monitoraggio. Saranno valutate differenti tecniche numeriche per la stima dell’incertezza allo scopo di identificare metriche utili perché siano implementate nei PdG e nei Programmi di Misure. Quando la disponibilità di dati dalle aree di studio lo permetterà, le condizioni di riferimento valutate attraverso modelli empirici saranno comparate con valori di riferimento tipo-specifici, tenendo conto del loro errore di predizione. Questi risultati saranno inclusi nelle linee guida per una possibile revisione dei PdG. I report preparati da singoli partner saranno integrati dal beneficiario responsabile del gruppo di azioni e dovranno essere inviati 2 mesi prima della scadenza per la presentazione del Deliverable generale previsto per il gruppo di azioni.

Risultati ottenuti

  • Fiumi – Classificazione dei tratti fluviali nelle aree studiate
    Il gruppo di attività D1 del progetto INHABIT ha previsto la realizzazione di azioni volte a dimostrare l’efficacia della classificazione effettuata sui tratti fluviali oggetto di studio e ad evidenziare gli aspetti relativi all’incertezza di tale classificazione. Tali attività sviluppano uno degli aspetti chiave del progetto relativo al miglioramento della comprensione dei fattori che maggiormente possono influenzare la determinazione dello stato ecologico.
  • Fiumi – Sintesi conclusiva azioni dimostrative per l’implementazione dei PDG
    Questa sezione presenta, insieme ai punti salienti della fase conclusiva del gruppo di azioni D1, alcune tabelle di sintesi per le principali tematiche trattate nel progetto e i rispettivi risultati. L’obiettivo specifico del gruppo D1 è stato, in parallelo alla classificazione dei corpi idrici investigati, di identificare quali fattori (i.e. metriche e caratteristiche di habitat) possano rappresentare aspetti chiave nell’impostazione dei piani di bacino.
  • Laghi – risultati D1
    Anche per quanto riguarda i laghi si sono verificati i metodi per la valutazione delle condizioni di riferimento e si è valutata la variabilità naturale e quindi l’incertezza nella classificazione. In particolare ci si è concentrati sugli elementi di qualità per i quali è stato possibile applicare una modellizzazione delle condizioni di riferimento (fitoplancton), e su quelli più sensibili alla variabilità naturale data ad esempio dalle condizioni meteo-climatiche (fitoplancton, macrofite) o sulle condizioni di trofia (macrobentos) e spaziale (differente tipologia lacustre), (pesci).


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