Azioni dimostrative in regioni non direttamente interessate dal progetto (D2)
 

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Azioni dimostrative in regioni non direttamente interessate dal progetto (D2)

Descrizione
Questo gruppo di azioni riguarderà l’applicazione pilota degli approcci generali sviluppati durante il progetto ad altri bacini di regioni non direttamente incluse nelle aree di studio. In questa azione saranno coinvolte le Autorità direttamente coinvolte nella definizione dei PdG (e.g. Provincia di Bolzano). A tali Autorità sarà richiesto un possibile contributo nel fornire i dati. Si porrà attenzione al fatto che i dati forniti possano coprire l’intero gradiente di qualità includendo di sicuro alcuni siti di riferimento e possibilmente coprendo differenti tipi di pressione antropica. Inoltre, i dati del CNR disponibili saranno inclusi nelle azioni dimostrative, con lo scopo di traslare a scala più ampia i risultati ottenuti nelle due regioni direttamente coinvolte nel progetto.
Al momento la banca dati del CNR comprende dati da oltre 400 siti fluviali (italiani ed europei) e due differenti fonti di dati per i laghi: un database che raccoglie un alto numero di laghi (300) ma con  serie storiche corte; un altro che raccoglie un piccolo numero di laghi (10) ma che include serie storiche di lungo periodo di dati biologici, chimici, fisici e idro-meteorologici. Tali banche dati saranno una buona base per ricavare informazioni rilevanti per il progetto. Inoltre, l’implementazione di tali approcci sarà di supporto ad un’effettiva divulgazione dei più importanti risultati del progetto, specialmente quelli collegati ai temi della classificazione e al potenziale miglioramento delle misure dei PdG. Questo gruppo di azioni si baserà sui risultati degli altri gruppi di azioni P, I1, I2, D1 e, parzialmente, I3. Il principio di base di queste azioni è quello di offrire ad altri Enti/Istituzioni la possibilità di usare gli strumenti adottati durante il progetto. Con questi strumenti, gli stessi risultati ottenuti dagli Enti direttamente coinvolti nel progetto potranno essere ottenuti anche per altre aree.
Gli elementi che intendiamo trasferire sono specialmente collegati ai seguenti argomenti:

  • metodi per raccogliere e analizzare le comunità biologiche;
  • metodi per caratterizzare gli aspetti legati all’idromorfologia e agli habitat che includano alcuni aspetti della valutazione idromorfologica a scala di bacino;
  • elazioni tra comunità biologiche e fattori ambientali, basate su aggiustamenti pratici legati a circostanze reali;
  • influenza di tali relazioni sulla classificazione dello stato ecologico;
  • determinazione della priorità degli elementi chiave da utilizzare quando si valuta lo stato ecologico dei corpi idrici.

Saranno forniti alcuni suggerimenti iniziali per la revisione dei PdG e dei programmi di monitoraggio allo scopo di aiutare il processo d’armonizzazione dei risultati dell’implementazione della WFD a livello nazionale e in relazione ai gruppi di azione I1, I2 and D1.
Nella parte finale del progetto, i risultati dei gruppi di azione D1 e I3 saranno presentati a varie Autorità responsabili o coinvolte nell’implementazione dei PdG a livello di regione, provincia e comune, allo scopo di identificare possibili miglioramenti ai piani individuali, ai Programmi di Misure e ai piani di recupero locale.
I suggerimenti per la revisione dei PdG terranno in considerazione il ruolo di differenti soggetti nella definizione dei PdG, coinvolgendo direttamente l’autorità di bacino del Po. In particolare, si valuterà in che modo e quando i risultati derivati dal progetto potranno essere efficacemente applicati al bacino del Po.

Metodi utilizzati
Verrà organizzato un seminario, indirizzato alle Autorità italiane che si occupano di acqua, allo scopo di presentare i risultati dei gruppi di azione I1, I2 e D1. Il beneficiario coordinatore e il beneficiario associato Numero 2, coordineranno il seminario. L’esperienza acquisita nelle aree investigate sarà presentata nel dovuto dettaglio. I risultati più rilevanti per gli enti gestori saranno messi in evidenza dalle persone direttamente coinvolte nella pianificazione delle attività legate ai piani di bacino. Gli esiti del seminario saranno analizzati dai beneficiari del progetto e usati per perfezionare il lavoro successivo in questo gruppo di azioni e nel gruppo I3. Una revisione completa dei Piani di Gestione non sarà possibile all’interno del progetto e va oltre gli obiettivi prefissati. Al contrario il progetto si focalizza sull’interpretazione dell’informazione a scala locale (fino ad ora questa fase, in una prospettiva legata alla Direttiva, era totalmente assente in Italia) in maniera tale che possano essere valutate le appropriate misure su larga scala e possano essere suggerite integrazioni alle diverse scale. Perciò, dal momento che in termini generali, la scala di bacino è altamente rilevante (come è sempre stato per i Piani di Gestione di Bacino), una delle idee fondamentali del progetto è di ampliare la comprensione dei fattori di risposta del biota ad una scala locale (dall’habitat al sito/tratto fluviale). Infatti, dobbiamo tenere a mente che la WFD, da un lato, quando si pianificano azioni a medio e lungo termine, richiede una prospettiva a scala di bacino, mentre dall’altro lato, adotta gli Elementi di Qualità Biologica che rispondono molto più rapidamente nel breve periodo e a scala spaziale (locale). Sembra quindi cruciale andare a guardare l’interpretazione della scala spaziale mancante, quella media.
Verso la fine del progetto, sarà organizzato un secondo seminario a tema, in un altro contesto geografico, indirizzato alle Autorità Italiane sull’acqua, con lo scopo di presentare i risultati finali dai gruppi di azione I1, I2, I3 e D1, in modo tale che la loro trasferibilità e/o soprattutto la loro rispondenza possa essere preliminarmente valutata con quanti più possibile Enti Terzi.
Uno dei due seminari sarà possibilmente organizzato in collaborazione con l’Autorità di Bacino del Po e gli esiti dei questo seminario saranno possibilmente inclusi in un Report preparato in stretta collaborazione con l’Autorità di Bacino del Po.
All’interno di questo gruppo di azioni, in aggiunta ai due seminari sopra citati, saranno organizzate incontri per un minor numero di persone. Quando queste riunioni saranno organizzate, tutti i partecipanti potranno avere l’opportunità di presentare i loro punti di vista, di sottoporre dati e informazioni e di discutere i risultati. Questo potrebbe essere particolarmente apprezzato, per esempio da Alto Adige, Lombardia, Veneto, Piemonte e Puglia. Anche dalla Sardegna, ma la Regione Sardegna è presente come partner beneficiario e condurrà a livello regionale una meticolosa discussione degli esiti del progetto. Questo comporterebbe un’aggiunta di circa sei seminari a scala regionale. Ovviamente, le Autorità fluviali competenti saranno sempre coinvolte.

Risultati ottenuti

  • Fiumi – Inclusione di stazioni addizionali esterne al progetto INHABIT
    In questa sezione viene esplicitato il ruolo di dati addizionali provenienti da aree geografiche esterne al progetto per lo sviluppo di alcune attività INHABIT.
  • Fiumi – Sintesi risultati relativi alle attività dei workshop nazionali
    Il cuore dell’attività D2 è costituita dall’organizzazione di meeting e workshop dedicati alla trasmissione, applicazione e discussione dei risultati raggiunti in altri gruppi di azioni. I meeting si sono svolti sia in contesto nazionale che internazionale. Due Deliverable di progetto, D2d1 e D2d2 sono dedicati alla presentazione degli argomenti discussi relativi, rispettivamente, agli incontri nazionali e a quelli internazionali.
  • Fiumi – Sintesi risultati relativi alle attività dei workshop internazionali
    Il cuore dell’attività D2 è costituita dall’organizzazione di meeting e workshop dedicati alla trasmissione, applicazione e discussione dei risultati raggiunti in altri gruppi di azioni. I meeting si sono svolti sia in contesto nazionale che internazionale. Due Deliverable di progetto, D2d1 e D2d2 sono dedicati alla presentazione degli argomenti discussi relativi, rispettivamente, agli incontri nazionali e a quelli internazionali.
  • Proposta di approccio per la definizione del buon potenziale ecologico (GEP) in corpi idrici fortemente modificati in contesto planiziale
    Un’importante attività condotta in parallelo al progetto INHABIT e su aree geografiche non direttamente investigate in INHABIT è stata realizzata in contesto planiziale su corpi idrici fluviali fortemente modificati. In particolare, per questa attività gli aspetti considerati rilevanti e in connessione al progetto INHABIT sono legati alla conclusione che, anche in ambienti fortemente alterati, gli habitat, sia in termini di caratteristiche fisiche, che di scala spaziale, sono fondamentali per la definizione della qualità delle biocenosi macrobentoniche.
  • Fiumi – Relazione habitat-biota in fiumi mediterranei: l’esperienza dell’approccio INHABIT nella Repubblica di Cipro
  • Laghi – risultati D2
    Per i laghi, questo gruppo di azioni è stato sviluppato in modi, tempi e regioni diverse, in funzione delle specifiche necessità di applicazione o sviluppo, in ambito fluviale o in ambito lacustre. Gli approcci sviluppati all’interno del progetto INHABIT sono quindi stati proposti a diversi portatori di interesse (Agenzie per la Tutela del Territorio, Enti Gestori della risorsa), in funzione degli ambiti di applicazione, su laghi o invasi e per specifiche problematiche, gestione della risorsa idrica, qualità ecologica, approfondimenti particolari di tipo idromorfologico e biologico. In questo modo è stato possibile ampliare l’applicabilità dei metodi e degli approcci e incrementare i risultati e gli effetti di quanto sviluppato all’interno di INHABIT.

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