Temi e risultati di INHABIT
 

INHABIT project

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Temi e risultati di INHABIT

Gestione del progetto (M)
La gestione del progetto da parte di CNR-IRSA garantirà che le azioni condotte dai 4 beneficiari porteranno al raggiungimento degli obiettivi del progetto descritti nel seguito. A questo scopo,  CNR-IRSA si occuperà dell’organizzazione e del monitoraggio di: flusso di lavoro, inteso come una efficace implementazione delle azioni e del loro coordinamento; consegna, archiviazione e disseminazione delle relazioni scritte; analisi scientifica dei dati; divulgazione delle informazioni.

Fase preparatoria del progetto (P) – Revisione di approcci e metodi, selezione dei metodi, dei protocolli e dei siti di studio
Inizialmente, saranno rivisti gli approcci ed i metodi utilizzati per la stesura dei Piani di Gestione nelle aree oggetto dello studio. In tale contesto sarà anche effettuata una breve disamina degli approcci e dei metodi utilizzati in Italia, sia a larga scala sia su scala locale, per derivare informazioni propedeutiche alla stesura dei Piani di Gestione richiesti dalla Direttiva, con particolare riferimento alle tematiche della classificazione di qualità. Sulla base delle informazioni raccolte saranno successivamente selezionati i siti di riferimento e i siti alterati oggetto delle indagini su campo. Sarà inoltre effettuata la selezione dei metodi e dei protocolli per il progetto. Particolare attenzione sarà posta sui metodi usati per derivare l’informazione idromorfologica e di habitat. I dati raccolti saranno utilizzati per favorire un’efficace implementazione dei Piani di Gestione.

Valutazione delle condizioni e della variabilità ambientale e biologica (I1)
INHABIT si focalizza qui su due aspetti in particolare: la raccolta dei dati in campo e la loro analisi preliminare. Sulla base dei risultati ottenuti nella fase preparatoria (P), sarà effettuata la raccolta su campo di dati biologici, chimici e idromorfologici in diversi corpi idrici appartenenti a due tipi fluviali in ciascuna delle aree investigate (in Sardegna e Piemonte). Ugualmente, saranno raccolti dati analoghi per i laghi. I campioni saranno ottenuti da siti di riferimento (ossia siti semi-naturali) e da siti alterati, in diverse stagioni. I campioni biologici richiederanno tecniche di raccolta e di analisi più dettagliate di quelle solitamente applicate per il monitoraggio di routine.

Relazione tra nutrienti, comunità biotiche e condizioni ambientali (I2)
L’interazione tra nutrienti, idromorfologia locale, condizioni di habitat e comunità biotiche sarà investigata per i laghi e per i fiumi. Nelle acque dolci europee è possibili individuare tre principali  sorgenti di inquinamento da nutrienti: fonti puntuali, fonti diffuse da siti agricoli e deposizioni atmosferiche di composti azotati derivanti da inquinanti atmosferici. Sulla base dei dati ottenuti nel gruppo di azioni P, sarà studiato l’impatto delle fonti puntuali e non puntuali di composti di azoto e fosforo in ciascuno dei bacini considerati e saranno analizzate le relazioni tra le caratteristiche del bacino (uso del territorio, topografia, struttura del paesaggio, etc.), le caratteristiche del tratto fluviale e i carichi di nutrienti.

Proposta di misure innovative per i Piani di Gestione dei Bacini Idrografici (I3)
Dato che gli Elementi di Qualità Biologica (EQB) rispondono maggiormente alle condizioni di habitat su scala locale e solo in misura minore a fattori geomorfologici su larga scala, la scala di habitat e le condizioni idromorfologiche locali sono molto importanti per la corretta interpretazione della risposta delle comunità biologiche all’attuazione di misure di riqualificazione. Non v’è dubbio che i processi a scala di bacino siano di importanza fondamentale per la pianificazione a lungo termine, cioè ben oltre la scala temporale di 6 anni prevista dai Piani di Gestione;  tuttavia, le relazioni tra variabili biologiche e idromorfologiche a larga scala sono difficilmente individuabili e la loro connessione con la qualità dei corpi idrici risulta spesso meramente congetturale. Peraltro, è indispensabile che a valutazioni effettuate a tale scala spaziale si affianchi l’analisi di informazioni a scala locale, più rilevanti per l’interpretazione dei dati biologici. Lo scopo principale di questo gruppo di azioni è quello di proporre eventuali misure integrative nei Piani di Gestione, che possano essere facilmente implementabili a valle  di un’analisi di dettaglio delle condizioni idromorfologiche e di habitat dei corpi idrici.

Azioni dimostrative sulla classificazione ecologica e sull’incertezza (D1)
In questo contesto saranno applicati nelle aree di studio i metodi di classificazione degli ecosistemi acquatici più aggiornati disponibili in Italia. Successivamente, saranno selezionati descrittori statistici e l’approccio generale sulla base della letteratura scientifica, del testo stesso della Direttiva e delle linee guida per la sua implementazione. Saranno inoltre confrontati i risultati di diverse tecniche per la stima dell’incertezza e per la valutazione dell’influenza dell’incertezza della classificazione sui Piani di Gestione e sui programmi di misure. Effetti sulle condizioni di habitat simili a quelli determinati da naturali variazioni di flusso possono essere dovuti all’utilizzo e alla gestione delle risorse idriche e, in ultima analisi, possono risultare in potenzialmente forti modificazioni delle condizioni idromorfologiche dei fiumi e dei laghi. La variabilità naturale e/o quella indotta dall’attività antropica possono avere effetti congiunti sia su siti di riferimento sia su siti evidentemente alterati, e risulta così difficile prevederne gli effetti sulla classificazione ecologica dei corpi idrici e sulla relativa incertezza; su tale aspetto saranno effettuate azioni a carattere dimostrativo.

Azioni dimostrative in regioni non direttamente interessate dal progetto (D2)
Sarà effettuata un’applicazione dimostrativa degli approcci sviluppati in INHABIT in altri bacini fluviali, in regioni non coperte dalle aree di studio, con il coinvolgimento diretto delle autorità deputate alla definizione dei Piani di Gestione. I risultati che ci si propone di trasferire sono legati principalmente ai seguenti argomenti: metodi per la raccolta e l’analisi delle comunità biotiche; metodi per la caratterizzazione idromorfologica e di habitat, che includa possibilmente alcuni aspetti selezionati per la valutazione idromorfologica a scala di bacino; relazioni tra comunità biologiche e variabili ambientali basate sull’adattamento pratico a circostanze reali; influenza di tali relazioni sulla classificazione dello stato ecologico; prioritizzazione dell’utilizzo di elementi chiave nella valutazione dello stato ecologico dei corpi idrici.

Comunicazione e divulgazione dei risultati (DI)
La divulgazione sarà realizzata in accordo con le scadenze del progetto relative ai milestones e ai deliverables. Le informazioni saranno diffuse ai beneficiari, alla Commissione Europea, alle Autorità Italiane, alle Agenzie Regionali, alle altre istituzioni nazionali e internazionali utilizzando diverse modalità a larga scala: il presente sito web, report tecnici e scientifici, pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali. Inoltre, un convegno dedicato comprensivo di training su campo sarà organizzato per enti interessati, quali Agenzie Regionali ed Autorità di bacino. Al termine del progetto sarà organizzata una conferenza nazionale conclusiva per una più ampia divulgazione dei risultati.

Scansione temporale delle attività

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